La startup Preinvel, dopo TecnoNidi, conclude con successo il programma di accelerazione Zero di Cassa Depositi e Prestiti. D’Alonzo: “Fieri di averne favorito la crescita”

Data:
23/02/2023

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La startup Preinvel, dopo TecnoNidi, conclude con successo il programma di accelerazione Zero di Cassa Depositi e Prestiti. D’Alonzo: “Fieri di averne favorito la crescita”

La startup tecnologica Preinvel cresciuta grazie alla misura regionale di agevolazione TecnoNidi, gestita da Puglia Sviluppo, ha concluso con successo il programma di accelerazione Zero di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), con altre otto startup italiane.  

Giunto alla sua seconda edizione, l’acceleratore, tra le oltre 150 candidature ricevute, ha selezionato 9 startup, che hanno svolto un programma di 5 mesi negli spazi del Distretto di Innovazione tecnologica Eni a Roma.

Tra queste, appunto, la pugliese Preinvel, startup di Grottaglie (Ta), che ha brevettato una innovativa tecnologia di filtraggio fluidodinamica in grado di rimuovere in maniera più efficiente le micro-polveri e gli agenti inquinanti delle emissioni industriali.

Così il ceo di Preinvel, Angelo Di Noi, racconta a Puglia Sviluppo l’esperienza appena conclusa e i nuovi orizzonti che ha spalancato.

“Il programma di accelerazione – spiega – ci ha aiutato in tutte le attività propedeutiche ad individuare investitori e clienti, dalla redazione del business plan, all’organizzazione del team, alla produzione della documentazione fondamentale richiesta dagli investitori. E non solo. Nel programma erano presenti i corporate partner che ci hanno supportato con l’obiettivo di valutare le nostre potenzialità per poterle applicare ai loro processi. Avere a che fare con loro è stata un’esperienza irripetibile”.

La mission dell’acceleratore Zero è quella di risolvere alcune delle sfide più importanti nel campo della transizione ecologica e della decarbonizzazione. Obiettivo che entra a pieno titolo del core business di Preinvel.

“La nostra applicazione – sottolinea Di Noi – abbatte gli inquinanti perché è trasversale. Può essere applicata ad esempio ai termovalorizzatori che bruciano la plastica. Permetterebbe il filtraggio delle emissioni e quindi la purificazione dei gas di sintesi che possono essere quindi utilizzati per scopi energetici. Una tecnologia che ha suscitato l’interesse di Eni ma anche di Enel e Italgas”.

Nel frattempo la startup di Grottaglie è al lavoro per il prossimo step. Il ceo racconta: “Stiamo lavorando al prototipo da realizzare all’interno di un impianto, per avere dati certificati e uscire sul mercato per la metà del 2024”.

Uno sforzo rivolto alla realizzazione di un sogno ben preciso. “Vorremmo concentrarci sui cambiamenti climatici non solo per Taranto, ma per le tante Taranto del mondo. Oggi vengono utilizzate tecnologie obsolete che non aiutano ad abbattere le emissioni. Noi vorremmo essere invece i rivoluzionari dell’ambiente”.

Poi il pensiero torna a TecnoNidi e al sostegno ricevuto da questo strumento regionale di agevolazione. “Senza il passaggio con TecnoNidi – dichiara Di Noi – probabilmente saremmo morti e di certo non avremmo fatto l’esperienza con Cdp”.

È soddisfatta la presidente di Puglia Sviluppo, Grazia D’Alonzo: “Siamo orgogliosi di aver favorito, grazie alla misura che gestiamo per la Regione Puglia, lo sviluppo di una startup che ha ottimizzato una tecnologia innovativa capace di eliminare micropolveri ed inquinanti che i sistemi in uso fino a poco prima non erano stati in grado di abbattere con la stessa efficienza. Già destinataria di svariati premi, Preinvel, entrando e concludendo con successo il programma di accelerazione Zero, è sulla buona strada per migliorare lo sviluppo del prodotto e del modello di business fornendo soluzioni valide contro l’inquinamento industriale”.

Zero è l’Acceleratore di startup Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di Cdp, lanciato da Cdp Venture Capital, con main partner Eni attraverso la scuola d’impresa Joule, LVenture Group ed Elis e supportato dai corporate partner Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone.

Zero nasce dalla volontà di Cdp di creare una Rete Nazionale di Acceleratori fisici ad alta specializzazione, per stimolare le competenze imprenditoriali accompagnando la crescita dei migliori talenti italiani dell’innovazione.


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